This is the blog for Franko B's sculpture class at Accademia di Belle Arti di Macerata, Italy.









resta ciò che






La cenere; resta ciò che Là cenere.

Sin dal titolo, questo lavoro che ha come oggetto la cenere, la cenere “trovata”, comincia con l’atto del restare e termina con l’atto del mancare.
La cenere, o resta ciò che, è un lavoro che ho deciso di presentare in quattro parti. La prima parte registra fotograficamente l’operazione preliminare, e peraltro completamente esterna al lavoro vero e proprio in cui si fa là cenere: fuoco alla cenere; nella seconda e nella terza parte invece, la cenere viene esposta e fotografata o in un contesto ai limiti della rarefazione, come nel primo caso, o in un contesto in cui la cenere gioca con il fondo e tende a confondersi con esso, come nel secondo caso. Nella quarta parte infine, la cenere viene inserita all’interno di semiscatole che simulano degli ambienti vuoti, ambienti anch’essi fotografati, ma che nondimeno verranno esibiti nella loro fisicità.
In ogni caso, in tutte e tre queste situazioni succitate, che la cenere si addossi ad un muro, si componga in un mucchio o una “montagnetta”, che si sparpagli o si innesti, quasi pittoricamente in una sorta di paesaggio prosciugato, la cenere, dico, allude sempre ad una lontananza ed è sempre segno di un qualche cosa d’altro, che tuttavia, non si trova e non si può trovare.
Non si trova perché là vi è cenere, non qui. La cenere come quella cosa che nel momento in cui si trova, là si perde, se ne perde l’origine: il che fu.
Resto di fuoco che non resta, la cenere è un niente che traccia senza rintracciare, resto non di qualcosa, ma resto in quanto tale: Cenere in persona.
La cenere trovata pertanto, diviene l’oggetto perduto di una memoria di cenere a sé di-stante. Memoria di fuoco, o, memoria bruciata che dis-fa la cenere, e che anziché darle luogo, dà luogo al luogo.
Luogo della cenere, luogo della vanità




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